Matera, Capitale europea della Cultura, ha ospitato nei giorni scorsi alcuni importanti eventi promossi dal sistema confindustriale, culminati con l’intervento del presidente Vincenzo Boccia.
La città dei sassi ha visto la presenza dei più importanti importanti e rappresentativi organi di Confindustria, con le tante articolazioni, anche territoriali, i vertici associativi e prestigiosi nomi dell’imprenditoria italiana.
La due giorni ha visto svolgersi la plenaria dei direttori (l’organo riunisce i direttori di tutte le associazioni, delle federazioni e delle territoriali facenti capo a Confindustria) con la partecipazione del direttore generale di ANIP-Confindustria Barbara Fiorucci – il Consiglio di Presidenza della Piccola Industria, il Consiglio Centrale della Piccola Industria, Consiglio delle rappresentanze regionali e Consiglio Generale di Confindustria.
Tra i più momenti più importanti figura certamente la celebrazione dei 10 anni dalla firma dell’accordo fra Intesa Sanpaolo e Confindustria Piccola Industria. La partnership è nata nel 2009 per rispondere ad un momento di grande crisi del sistema industriale italiano. Ancora oggi è forte e dinamica, si è evoluta e ha saputo proporre soluzioni, come la Moratoria, diventate patrimonio comune di tutto il tessuto produttivo e driver fondamentali per la competitività e la crescita delle imprese. Durante l’incontro è stato presentato un bilancio dei risultati raggiunti in questi dieci anni e ed illustrato il nuovo accordo, che prevede l’aumento del plafond dedicato alle Pmi andando a toccare la cifra di 100miliardi di euro.
Ricco di spunti il convegno dal respiro internazionale celebrato sabato 21 settembre dal titolo “Cultura, Comunità, Impresa: i valori dell’Europa” promosso da Confindustria e Confindustria Basilicata”, con la chiusura affidata a Vincenzo Boccia, che ha parlato della necessità di «costruire una grande stagione europea, esserne protagonisti» e in vista della manovra «da parte italiana non dobbiamo chiedere deficit ordinario e aumentare il debito», e avere «una visione sul futuro, un progetto di medio-termine». Inoltre per Boccia all’Italia serve anche «un grande piano di inclusione dei giovani, ed il taglio del cuneo fiscale. Tenendo presente che non abbiamo risorse elevate a causa del debito».
Così, «l’attivazione delle infrastrutture è la prima cosa che possiamo fare con risorse già stanziate e senza far ricorso al deficit». Ma l’Italia deve essere in grado di «darsi delle priorità, costruire un piano di medio termine in cui si può fare tutto, un passo dietro l’altro, consapevoli che davanti a noi abbiamo delle previsioni economiche che non sono le migliori ma sono le condizioni da cui dobbiamo partire».
In un quadro di risorse scarse, e con il nuovo Governo, il presidente di Confindustria ha poi affrontato altri due temi caldi: quota cento e reddito di cittadinanza. «Non siamo noi a dover determinare le priorità, ma è chiaro che c’è un nodo risorse con cui fare i conti». Boccia, però, sottolinea come oggi vada cambiato «il metodo di ragionamento: stabiliamo prima quali effetti sull’economia reale vogliamo realizzare, per esempio l’incremento dell’occupazione e l’inclusione dei giovani, e poi da questo definiamo dei provvedimenti che abbiano un impatto per questi obiettivi. Non facciamo il contrario».