Life: Milano si conferma capitale del “facility italiano”
Una Legge sugli appalti che superi la “prestazione” e miri alla “performance”, il cammino del facility italiano verso una nuova capacità di rappresentazione e rappresentanza, la nuova edizione di Life 2016 in una Milano che si conferma capitale del mondo imprenditoriale dei servizi integrati: questi i temi principali emersi nel corso della presentazione di Life book 2015, il libro-testimonianza sulla prima edizione di Life, organizzato dall’Anip (l’Associazione Nazionale Imprese di Pulizia e di Servizi Integrati aderente a Confindustria) al Circolo della Stampa di Milano lo scorso 15 giugno.
Moderato da Sebastiano Barisoni, vicedirettore esecutivo di Radio 24 – Il Sole24ore, il dibattito sviluppatosi attorno a questa pubblicazione – che presenta i punti salienti del confronto organizzato al primo grande evento pubblico dedicato al settore del facility management del nostro paese promosso dall’Anip a Milano lo scorso anno – ha visto protagonisti, insieme a Lorenzo Mattioli, Presidente Anip, Stefano Parisi, già direttore generale di Confindustria e candidato sindaco di Milano, insieme all’on. Laura Ravetto, presidente commissione Schengen e componente della I Commissione permanente Affari Costituzionali della Camera.
Il volume, realizzato da MIRUS e pubblicato da EDICOM, costituisce un vero e proprio manifesto di fondazione di un settore economico e imprenditoriale rimasto ancora oggi invisibile alla politica, alle istituzioni e all’opinione pubblica, nonostante il suo ruolo chiave nello sviluppo economico dell’intero Paese. Attraverso gli interventi del sociologo Francesco Alberoni e Giorgio Squinzi, dei giornalisti Sebastiano Barisoni e Oscar Giannino, degli esperti Silvano Curcio e Andreas Lill, il libro fotografa un mondo economico imprenditoriale (che oggi occupa 2,5 milioni di lavoratori e sviluppa un fatturato di 135 miliardi) cresciuto nella difficoltà di rappresentarsi e che, oggi, ha iniziato a parlare per la prima volta direttamente all’opinione pubblica, alle istituzioni e alla politica. Tema ripreso da Sebastiano Barisoni che, nel suo intervento introduttivo alla presentazione del libro, ha ricordato i dibattiti di Life 2015 attraverso cui è emersa e si è definita la necessità di costruire una nuova identità del settore, recuperando una diversa dignità delle molteplici attività che oggi rientrano all’interno del comparto.
Attività anche molto diverse tra loro – dalla manutenzione alla pulizia, all’ igiene ambientale, dalla security alla logistica, all’ energia – ma che hanno la stessa dimensione funzionale e chiedono, a gran voce, l’acquisizione di una diversa consapevolezza collettiva del proprio ruolo economico e sociale teso innanzitutto a ridefinire una nuova dignità del lavoro, a livello sia d’impresa che di singolo operatore. Dignità che rappresenta un anello delicato anche nell’importante funzione di integrazione sociale che questo comparto assolve nei confronti dei fenomeni di immigrazione di massa, come ha sottolineato l’on. Laura Ravetto , evidenziando come sia proprio il settore dei servizi ad avere un peso fondamentale sul tema migranti, in quanto è, molto spesso, il primo passaggio per creare flussi regolari. “L’integrazione passa da qui – ha sottolineato Laura Ravetto – e voi svolgete un ruolo fondamentale anche di importanza sociale, oltreché economica, supplendo spesso le carenze della pubblica amministrazione”.
Molto atteso l’intervento di Stefano Parisi, già direttore generale di Confindustria, che ha catalizzato l’attenzione della nutrita platea di imprenditori intervenuti all’incontro, lanciando la proposta di una legge sugli appalti che superi la logica della “prestazione” per arrivare alla individuazione della “performance” come strumento e griglia di valutazione del servizio. Una idea innovativa, spiegata da Parisi anche sottolineando la necessità di interloquire col settore del “facility” direttamente attraverso le imprese e le industrie, superando la logica della mera prestazione e investendo sul “know how” del settore. Nella gestione complessiva dei servizi, di cui una città ed una amministrazione si fa carico, ha sottolineato Parisi, una grande capacità organizzativa e innovativa delle aziende può dare una risposta certa in termini di tempo e di qualità. Una rivoluzione copernicana della logica amministrativa pubblica che ha intercettato le aspettative degli imprenditori italiani del settore dei servizi, in parte deluse dalla recente riforma del codice degli appalti.
“Accogliamo con favore questa proposta – ha risposto Lorenzo Mattioli, Presidente dell’ANIP, nel suo intervento – perché è l’unica in grado di garantire qualità ed efficacia ai servizi pubblici, in una logica moderna di competizione tra imprese con una nuova attenzione, almeno per il nostro Paese, alla soddisfazione del cittadino consumatore finale, che riteniamo debba essere il vero giudice della qualità dei servizi erogati dalla Pubblica Amministrazione tramite le nostre Aziende”.
È stata poi la volta di Michele Russo, titolare di Mirus – l’agenzia di comunicazione che ha studiato per Anip il progetto di comunicazione di Life – che ha ricordato come Life, oltre l’acronimo di Labour intensive Facility Event, significhi anche ‘vita’. Un brand studiato con l’intento di valorizzare e restituire a questo complesso di servizi ricompresi nell’ambito del facility quella funzione “vitale”, per la società e la persona ben sottolineata nell’intervento del sociologo Francesco Alberoni.
E, “ di Life in… Life”, l’intervento conclusivo è stato del presidente di Anip, Lorenzo Mattioli, che ha lanciato l’edizione 2016 della manifestazione, prevista sempre a Milano il 10 e 11 Novembre p.v. Una edizione che ribadirà il ruolo da protagonista di questo settore nello sviluppo economico del Paese, anche attraverso l’inedita candidatura delle Imprese di facility a gestire un assett strategico per l’economia italiana quale il settore dei beni culturali “siamo noi più di altri – ha concluso Mattioli – in pole position per favorire il rilancio dell’industria turistico-culturale attraverso una nuova, moderna, efficace ed efficiente gestione dei beni culturali”.