Il discorso di Lorenzo Mattioli all’assemblea pubblica
Pregiatissimo Presidente Boccia, Cari Amici e Colleghi,
è con la parola grazie che vorrei aprire il mio breve, ma sentito discorso.
Grazie al Presidente Boccia, che ha voluto onorare me e l’Associazione tutta con la Sua presenza e a cui rinnoviamo il nostro pieno ed assoluto appoggio e sostegno.
Grazie al past President di Confindustria, Giorgio Squinzi, che ci ha accolto nel Sistema confederale, che consideriamo la Nostra Prestigiosa Casa.
Grazie a tutta la Tecnostruttura di Confindustria, che ci ha supportato, sorretto e sostenuto in una fase di transizione per noi difficile e complessa, ma anche e soprattutto ricca di opportunità.
Grazie a tutte le imprese aderenti alla nostra Associazione, agli Organi Associativi e, in particolare, alla squadra dei Vice-Presidenti, perché tutti loro hanno creduto e continuano a credere nel progetto comune basato su solide fondamenta: la ferma volontà di dare alla nostra Associazione un futuro diverso, un percorso di crescita, singola e collettiva, nel quale possano realmente trovare compiuta risposta le numerose istanze che da lungo tempo provengono dalle Imprese associate e, più in generale, da un intero settore.
Grazie a coloro che con le loro competenze tecniche, hanno supportato l’Associazione nel percorso fin qui svolto.
Grazie a tutti per la rinnovata fiducia manifestatami con il nuovo mandato a Presidente dell’ANIP conferitomi con l’odierno voto.
Cari Amici e Colleghi, proprio un anno fa, comunicavo la notizia dell’avvenuto accoglimento da parte del Sistema confederale, a far data dal 23 luglio 2015, della richiesta di adesione diretta formulata da ANIP.
Come ormai noto, questa nuova veste di socio diretto di Confindustria, assunta da ANIP, è l’epilogo di un percorso lungo, laborioso e sofferto, che prende le mosse dalla rinnovata esigenza dell’Associazione di dare più ampio respiro a tutte le attività utili a fornire soluzione alle problematiche di specifico interesse delle imprese operanti nel settore della gestione dei servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi, al fine di proteggere, migliorare e sviluppare l’attività di dette imprese e l’immagine di un intero settore produttivo.
Già a far data da gennaio 2013, ANIP aveva intrapreso con grande impegno e dedizione, incrementandoli per numero e rilevanza, una serie di progetti ed iniziative tesi ad affermare e sostenere le esigenze delle imprese alla stessa associate; esigenze queste che, peraltro, nella maggior parte dei casi, accomunano tutte le imprese operanti nel comparto dei servizi in genere.
Al fine di promuovere e sostenere adeguatamente detti progetti ed iniziative (sicuramente ambiziosi ed in linea con le attività e le prerogative di un’associazione di categoria che appartiene al sistema Confederale e ne spende il prestigioso Nome ed il relativo Logo) tesi anche allo sviluppo della rappresentanza e della base associativa, servivano (e necessitano ancora) notevoli risorse, competenze e professionalità, che hanno determinato la necessità di addivenire ad una evoluzione dell’organizzazione associativa tesa a garantire, in linea con lo Statuto associativo, la necessaria autonomia gestionale per ANIP.
ANIP ed il sottoscritto hanno da subito, e senza alcuna titubanza o dubbio, inteso sviluppare il menzionato modello organizzativo proprio all’interno del sistema federativo a cui la nostra Associazione aderiva. Il confronto aperto, sviluppato per lungo tempo al riguardo ha, tuttavia, condotto ad una situazione di stallo divenuta insormontabile, tanto che, l’Assemblea di ANIP del 24 giugno 2015, al fine di consentire all’Associazione di svolgere effettivamente il ruolo e le funzioni per le quali le imprese associate hanno deciso di aderire alla stessa, non ha potuto, suo malgrado, far altro che deliberare l’uscita dal precedente contesto operativo.
La citata Deliberazione dell’Assemblea ANIP del 24 giugno 2015, quindi, ha sancito la parola fine ad un percorso ma, al tempo stesso, ha aperto una nuova fase per ANIP determinata proprio dal riconoscimento diretto da parte di Confindustria.
Certamente in quel momento chi vi parla poteva solo immaginare che una decisione tanto sofferta ed invisa a molti avrebbe comunque potuto aprire così tanti scenari ed offrire tante nuove opportunità. Penso che tale immaginazione accomunasse noi tutti.
Al riguardo, non posso non condividere e fare mia la frase di George Bernard Shaw citata nella relazione del Presidente Boccia del 26 maggio u.s. in merito alla forza imponente e devastante dell’immaginazione: “L’immaginazione è l’inizio della creazione. Le persone immaginano quello che desiderano, poi vogliono quello che immaginano e alla fine creano quello che vogliono”.
La frase si attaglia perfettamente al percorso ed al lavoro intrapreso da questa Presidenza e dalla nostra Associazione; abbiamo immaginato un destino diverso, abbiamo voluto e desiderato che quello che si era immaginato si concretizzasse e, alla fine, con grande lavoro, spirito di sacrificio ed abnegazione, abbiamo creato quello che volevamo: uno scenario nuovo dal quale ripartire.
È stato un periodo di grande lavoro, durante il quale il quotidiano obiettivo mio e dell’Associazione tutta è stato quello di dare sempre più lustro e rappresentatività ad ANIP nonché risposta alle esigenze delle Imprese associate.
Assicuro, ancora per il futuro, il mio massimo impegno affinché la nostra Associazione continui, incrementandolo, quel percorso di crescita della propria rappresentatività e di accreditamento verso le istituzioni e lo stesso Sistema confederale intrapreso un anno fa e che tanta strada ci ha consentito di fare, dispiegando davanti a noi un tragitto lungo e sfidante.
È un’occasione che non possiamo e non dobbiamo perdere. E’ nostro dovere perseguirla con determinazione e dedizione, in autonomia e indipendenza, ispirando i nostri comportamenti ai principi e alle regole confederali, perseguendo le istanze del settore, prima fra tutte quella tesa a favorire lo sviluppo delle imprese associate in un quadro di trasparenza, legalità, certezza del diritto e rispetto delle regole, nella ferma convinzione che solo la concreta e reale affermazione ed applicazione di tali principi è in grado di valorizzare l’imprenditoria sana del nostro Paese, a scapito di coloro i quali sono avvezzi ad aggirare ed eludere le regole.
Sono certo di poter fare affidamento sul Vostro sostegno e sulla Vostra fattiva partecipazione.
È, quindi, intenzione programmatica di questa Presidenza continuare a lavorare, nei prossimi 4 anni affinché l’ANIP, nella menzionata nuova veste di socio diretto di Confindustria, continui a partecipare attivamente – e sarà ben lieta di farlo con senso di grande responsabilità – al Progetto confederale dando, in un contesto normativo in profonda evoluzione, una risposta organizzativa efficace ed efficiente alla filiera riconducibile ai servizi ambientali.
In tale ottica e con rinnovato impegno ed entusiasmo, questa Presidenza, intende lavorare, in sintonia con gli Organi e gli Uffici confederali, con le imprese e le professionalità che compongono l’Universo Confindustria:
- affinché si realizzi un ampliamento della nostra base associativa, che consenta all’Associazione di avere maggiore rappresentatività a livello politico ed istituzionale;
- per continuare a lavorare, per tutto quanto di nostra competenza e in ossequio al mandato ricevuto al momento dell’accettazione della nostra richiesta di adesione diretta a Confindustria, affinché si concretizzi la costituzione della c.d. “Industria dei servizi”, nel rispetto dei principi, delle regole e dei valori del Sistema Confederale, insieme ai colleghi di Assosistema, con i quali stiamo già operando per la realizzazione di un progetto mirato a rafforzare la rappresentatività e le istanze delle imprese riconducibili al settore, nei confronti delle Istituzioni, degli organi politici e degli stakeholder di riferimento;
- per continuare a dedicare la massima attenzione alle problematiche espresse dalle piccole e medie imprese, nel rispetto delle singole peculiarità;
- per continuare a dedicare sempre più energie alla formazione, perché anche noi crediamo che la cultura sia motore ed incentivo di sviluppo. Perseguiremo tale obiettivo sia attraverso la costituzione della c.d. “Anip-School”, sia istituendo corsi e stage che mirino a formare e costruire quell’esercito di uomini e donne, dai profili operativi sino al top management, insieme al quale avviare la rivoluzione culturale che rappresenta il pre-requisito per poter affermare la nostra nuova identità di comparto ed acquisire appieno il ruolo e il riconoscimento che meritiamo;
- per continuare a lavorare con le altre parti sociali per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, tenendo comunque presente che detto strumento appare ormai obsoleto. Condivido, infatti, l’idea che il contratto collettivo resti a definire le tutele fondamentali del lavoro ed offrire una soluzione a chi non desidera affrontare il negoziato in azienda. Auspichiamo, poi, che il futuro conduca ad un contratto collettivo unico per il mondo dei servizi;
- per continuare a lavorare affinché la tanto invisa tassa di licenziamento, c.d. “NASPI”, non trovi definitivamente applicazione nelle ipotesi di cambio-appalto, impegnando a tal fine Governo e Parlamento a modificare l’art. 2, comma 3, della legge 92/2012 (Legge Fornero);
- per proseguire il grande lavoro sino a qui svolto per una continua e stretta interlocuzione con le istituzioni e l’ANAC sulle tematiche afferenti al recepimento nel nostro Paese delle Direttive comunitarie del 2014 in materia di pubblici appalti e concessioni, affinché, anche attraverso lo strumento operativo delle consultazioni on-line, le nostre istanze su alcune criticità mantenute, acuite o addirittura introdotte dal Nuovo Codice degli Appalti e delle Concessioni vengano riconosciute come valide e accolte;
- per continuare a dedicare grande attenzione, anche attraverso il supporto della nostra corrispondente europea FENI/EFCI, alla c.d. “internazionalizzazione del settore” e ad istituire un nuovo rapporto con il mondo immobiliare e finanziario: abbiamo un know-how e livelli di specializzazione preziosi, che ci rendono molto competitivi a livello internazionale, in un mercato dove però è necessario muoversi come “Sistema Paese” e con un livello di organizzazione che ancora manca. In questa strategia, dobbiamo consolidare i rapporti con il mercato immobiliare, costruendo un vero sistema di filiera ed interloquire in modo nuovo con il mercato e il complesso finanziario-industriale che, nonostante i nostri flussi e la nostra capacità economica, ancora ci conosce marginalmente;
- per continuare a dedicare sempre più attenzione al tema dell’innovazione, che investe il nostro settore non solo in tutte le varie articolazioni dei servizi prestati, ma anche penetrando l’organizzazione delle nostre aziende a tutti i livelli gestionali ed operativi, al passo con i tempi in cui viviamo ed operiamo dove l’aspettto digitale è sempre più determinante per le imprese, con l’ obiettivo di rendere le nostre aziende imprese cosidette “4.0”. Un tema, quello dell’innovazione, fondamentale per mantenere alta la competitività a livello di sistema e d’impresa ma che rappresenta, sempre di più, anche un elemento strategico di supporto della nostra proposta politica. Una proposta che deve far leva sui fattori strategici di fondo, quali l’innovazione e la competitività, se vuole raggiungere l’obiettivo di una diversa collocazione e riconoscibilità del mondo dei servizi nel sistema economico italiano, rilanciando un ruolo nuovo che ci candidiamo – e dobbiamo candidarci – ad avere nella gestione di diversi asset del sistema pubblico italiano;
- per candidarci ufficialmente a gestire uno degli asset più importanti per far ripartire l’Italia: lo straordinario patrimonio dei beni culturali del nostro Paese. Ritengo che noi, più di altri, siamo in pole-position per favorire il rilancio dell’industria turistico-culturale del Paese, attraverso una nuova, moderna efficace ed efficiente gestione dei beni culturali;
- per candidarci ufficialmente quali primari attori per la promozione e la realizzazione di tutti i progetti in materia di efficientamento energetico e riqualificazione urbana che il nostro Paese è tenuto ad avviare e incrementare affinché si possa essere realmente competitivi sui mercati internazionali, si possa incentivare l’interesse degli investitori esteri e si possano valorizzare e rendere adeguatamente fruibili le bellezze naturalistiche e paesaggistiche che caratterizzano, da nord a sud, il territorio nazionale, ma che troppo spesso purtroppo rappresentano un tesoro celato da abusi, incuria e abbandono.
Tanti, quindi, il lavoro e gli obiettivi che questa Presidenza – con grande umiltà, ma anche con la consapevolezza di chi è animato da ferma determinazione – si è prefissata di svolgere e perseguire.
Tutto ciò potrà essere realizzato solo attraverso l’ampio coinvolgimento e l’impegno di tutte le Associate.
Confido pertanto nella Vostra disponibilità e dedizione: questa vuole e deve essere la Presidenza di tutti coloro che vorranno partecipare, lavorare e collaborare affinché si possa percorrere per intero la nostra pista, perché, come recita un antico adagio africano, 000.
Chiudo, quindi, con la stessa parola con la quale ho iniziato il mio intervento: Grazie, grazie a tutti Voi.