Industria e Facility ad un anno dal nuovo codice dei contratti pubblici
L’industria dei servizi e il facility management sono stati al centro dell’incontro che si è svolto lo scorso 29 maggio presso la sede dell’Unione Industriale di Torino.
Il IV ANIP Roadshow è stato organizzato da ANIP Confindustria in collaborazione con l’associazione italiadecide ed il Gruppo Servizi Ambientali Integrati dell’Unione Industriale di Torino.
Grande la partecipazione e numerosi gli interventi che si sono succeduti con la moderazione del giornalista Stefano Parola de La Repubblica, segno di un settore, quello dei servizi integrati e del Facility Management, che desta un grande interesse e che chiede una maggiore attenzione.
Con i saluti iniziali portati dal Presidente del Gruppo Servizi Ambientali Integrati dell’Unione Industriale di Torino Umberto Diamante, sono stati illustrati i temi del dibattito, di cui ANIP Confindustria si sta facendo promotrice: l’importanza dei servizi integrati nella cura e nel governo degli immobili e oggi anche di grandi parti di città; le regole dentro le quali si opera attualmente, con attenzione alle direttive che stanno seguendo l’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti; le opportunità di crescita che stanno cogliendo le aziende del settore, investendo su innovazione e ricerca grazie al piano industriale 4.0 e al Facility 4.0.
Molto appassionato l’intervento di Mauro Laus, Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, che ha manifestato, come amministratore e conoscitore del settore, la diffusa mancanza di conoscenza delle problematiche e della complessità del mondo dei servizi integrati soprattutto da parte di chi gestisce la committenza pubblica. Da qui il bisogno di aumentare il livello di trasparenza nelle procedure amministrative e finanziarie, poiché trattasi di un settore a forte impatto sociale per la ricaduta diretta sulla comunità e nel modo del lavoro.
Molta attenzione è stata posta anche sull’esigenza di una legge quadro per i servizi integrati, il cui iter legislativo va ripreso, come ha affermato con determinazione L’On.le Silvia Fregolent, Vice Capogruppo PD Camera, impegnandosi direttamente alla sua riproposizione in Parlamento.
Gran parte degli interventi si sono focalizzati sul nuovo codice degli appalti, che ad un anno dalla sua emanazione, ha avuto da poco una prima revisione. Graziano Cimadom Presidente di Manital Idea Spa, una delle aziende leader del settore del Facilty Management forte dei suoi 25 anni di attività in Italia, ha affermato che la riforma apportata dal nuovo codice degli appalti rischia di essere una grande occasione persa per definire le regole con cui vengono erogati importanti servizi ai cittadini. L’esperienza delle gare Consip, che rappresentano circa un terzo delle commesse pubbliche, è comunque da salvare ed è un punto da cui ripartire per le gare di facility management che per la prima volta tentarono di innovare e definire il campo di azione dei servizi integrati per le pubbliche amministrazioni.
Sullo stesso argomento il Presidente di italiadecide Luciano Violante ha evidenziato che in gran parte della ratio che sostiene l’impianto del nuovo codice prevale un atteggiamento di tutela che deriva da posizioni culturali e politiche legate prevalentemente all’anticorruzione più che all’ economia di mercato. Un’impostazione che è risultato spesso della mancanza di conoscenza del legislatore delle caratteristiche di questo comparto industriale, un tema di cui L’ANIP Confindustria e tutti gli attori del settore devono farsi carico, poiché è un settore che ha un grande impatto sul paese in termini sia economici che sociali. Questo è un tema che l’associazione italiadecide intende seguire e monitorare attraverso le attività dell’osservatorio sui Contratti Pubblici di cui si è fatta promotrice.
Come Responsabile dell’osservatorio sui contratti pubblici l’Avv.to Mariangela Di Giandomenico, tra i relatori al tavolo, ha avuto modo di illustrare puntualmente le principali novità apportate dall’ultima revisione del codice degli appalti.
L’intervento del Prof Mantini, che ha seguito da vicino la riscrittura del codice come membro della commissione incaricata a Palazzo Chigi, ha evidenziato che dei 55 dispositivi previsti dall’articolata attuazione del nuovo codice, solo circa 1/3 sono quelli sino ad ora messi in campo, fatto che genera una fase di stallo tipica di chi sta a metà del guado per la messa a regime definitiva di una riforma molto importante per la vita del Paese. Una fase in cui si deve superare un modus operandi di tipo repressivo nell’attuazione del codice, considerando la realtà molto ricca e piena di potenzialità del settore dei servizi, un intervento che ha visto anche avanzare la proposta di redigere e suggerire una linea guida condivisa sugli appalti di servizi integrati previsti dal nuovo codice.
Ha chiuso i lavori il Presidente di ANIP – Confindustria Lorenzo Mattioli, che avendo raccolto tutti gli spunti suggeriti nel confronto, non ha perso occasione di chiedere un impegno concreto da parte di tutti su un punto di forte attualità e di centrale importanza in questo momento storico e politico. Un punto su cui avanzare, previsto dal codice degli appalti col nome dell’audizione pubblica, che trova oggi nella prassi e nelle varie interpretazioni ancora una difficile attuazione, quel dialogo competitivo auspicato che oggi sembra impossibile da raggiungere, che vede le imprese pronte a sostenerlo in una cornice di regole politicamente e culturalmente condivise da tutte le parti politiche e sociali.