Si è concluso il lavoro, durato più di un anno, programmato dalle Organizzazioni sindacali europee (UNI Europa). La FENI/EFCI, che rappresenta a livello comunitario le imprese di servizi con il sostegno finanziario della Commissione Europea, per la redazione e la presentazione di una GUIDA per “selezionare il miglior valore per le organizzazioni pubbliche e private che aggiudicano contratti per servizi di pulizia.
ANIP non ha mancato di dare il proprio contributo. Attraverso il confronto tra i diversi soggetti coinvolti, finalmente lo scorso 17 maggio a Bruxelles in collaborazione con FENI/EFCI e UNI Europa, sono stati presentati gli esiti di questo lavoro e la guida ufficiale. Un evento molto importante che ha visto una nutrita delegazione di ANIP – Confindustria capitanata dal Presidente Mattioli e dal vicepresidente Navarra che ha seguito il lavoro da vicino come vicepresidente di EFCI/FENI.
La guida, pubblicata in 12 lingue, è rivolta principalmente ad assistere il committente nella procedura di appalto sottolineando i vantaggi nello scegliere servizi di qualità. (Scarica la Guida)
Essendo stata elaborata di concerto con le parti sociali europee dell’industria dei servizi di pulizia, offre un approccio unico alla selezione del “miglior valore”, potenziando l’esperienza del settore dei servizi di pulizia. Per la stessa ragione, la guida illustra come l’industria dei servizi di pulizia debba essere considerata come un partner nel processo dei servizi di fornitura.
Si intende con il concetto di “miglior valore” definire un sistema in base al quale classificare e ponderare, rispetto al prezzo, i vari elementi riguardanti la qualità del servizio, al fine di valutare l’offerta che risponde al meglio alle preferenze ed esigenze specifiche del committente e che rappresenta, quindi, l’offerta economicamente più vantaggiosa.
Con questa guida, le parti sociali vogliono aiutare a capire il modo per includere e misurare la qualità e gli aspetti sociali nelle loro procedure di appalto. Mentre la qualità dei servizi di pulizia è determinata dal pregio tecnico e dalla capacità professionale, gli aspetti sociali includono il rispetto dei contratti collettivi e di buone condizioni di lavoro. Qualità e aspetti sociali rappresentano due facce della stessa medaglia, due elementi che se non presi in considerazione favoriscono la concorrenza sleale fra imprese e il dumping sociale dei dipendenti.
I servizi di pulizia sono ad alta intensità di manodopera. Il labour intensive rappresenta circa l’85% dei costi, motivo per cui viene evidenziato che aggiudicare contratti esclusivamente in base a prezzi e costi ha come conseguenza quella di avere più problemi di ottenere qualità e l’aumento di pratiche scorrette.
La redazione della guida è anche stata l’occasione per aggiornare i “numeri” del settore del cleaning in Europa.
Secondo lo studio 2016 (dati 2014) condotto dall’EFCI, le imprese appaltatrici di servizi di pulizia hanno realizzato un fatturato totale di 73.925 miliardi di euro nei 20 paesi europei oggetto dello studio. Questo rappresenta un aumento del 14,5% in due anni (2012 – 2014). In media, la crescita media annua del fatturato nel settore è del 9,35% negli ultimi 24 anni:
nel 2014, il numero totale di imprese appaltatrici di servizi di pulizia è stato di oltre 171.560. Si tratta di un leggero aumento rispetto al 2012, che conferma una maggiore concentrazione di aziende che erano state registrate nei periodi precedenti.
Nel 2014, l’industria dei servizi di pulizia contava oltre 3,39 milioni di occupati, in crescita del 2% rispetto al 2012. Dato che i servizi di pulizia sono attività ad elevata intensità di manodopera, la crescita del fatturato nel settore si traduce chiaramente in un aumento dell’occupazione in tutta Europa. Di fatto, la crescita media annua dell’occupazione nel settore è del 4,13% negli ultimi 24 anni.