Le attività di ANIP-Confindustria per il 2018 sono iniziate nel migliore dei modi, con la presentazione del volume che raccoglie i contributi della seconda edizione di LiFE (Labour intensive Facility Event) celebrata a Milano.
La tavola rotonda organizzata nella prestigiosa cornice di Villa Fleming a Roma – coordinata dal giornalista Claudio Cerasa, direttore de ‘Il Foglio’- ha visto la presenza di Lorenzo Mattioli, presidente ANIP-Confindustria, il deputato Dario Ginefra ( commissione Attività produttive alla Camera), Nicola Di Battista ( direttore della rivista Domus) e Silvano Curcio, docente di Facility management direttore di Patrimoni PA net. Hanno partecipato anche numerosi imprenditori e rappresentanti istituzionali, che hanno gradito la formula utilizzata e la possibilità di intrattenersi, successivamente, alla cena di gala che ha consentito di rafforzare ulteriormente le relazioni tra i presenti.
Un’occasione che ha consentito di elaborare e sviscerare gli spunti ancora attuali che LiFE 2016 ha saputo esprimere nei «table&speech», corroborando l’idea che il confronto possa far crescere ANIP- Confindustria sia rinsaldando i rapporti tra gli associati, sia rafforzando l’immagine del Facility management nei confronti dell’opinione pubblica e delle istituzioni.
«Oggi il nostro settore – ha detto Lorenzo Mattioli – è pronto per accogliere sfide importanti che sapranno rendere migliore il Paese, pensiamo ad esempio alle gestione integrata dei Beni Culturali. Siamo ottimisti guardando al futuro, anche se la strada da fare è ancora molta: stridono i volumi importanti rispetto invece, a quanto poco siamo conosciuti in Italia. Una riconoscibilità che invece è acquisita in altri paesi europei; pensiamo ad esempio a Francia e Germania».
Fa eco a Mattioli la posizione espressa da Dario Ginefra, che ha stimolato l’industria del Facility ad una nuova sfida: «Che venga da voi la spinta di una nuova legge quadro sui servizi- ha detto l’esponente Democratico – una proposta che sia occasione di riconoscibilità e presa d’atto da parte della politica, dell’importanza e delle potenzialità e dell’industria dei servizi, spesso percepita solo nei suo aspetti meno edificanti».
Stimolati dalla conduzione di Claudio Cerasa, i relatori hanno tracciato le possibili linee d’azione, partendo però da alcuni temi ineludibili, espressi per voce di Mattioli, ovvero:«l’occasione persa del codice appalti, e la necessità di non rimandare ulteriormente la costituzione di Confindustria Servizi, opportunità per cui sono già state gettate le basi».
Da parte di Silvano Curcio una brillante analisi sulla nuova fase per i servizi, settore alla cui giovane età fa eco un valore economico elevatissimo ,ma che non è supportato da un corpo normativo adeguato e nel quale occorre sicuramente far crescere la qualità. Curcio ha ricordato che il Facility è un settore relativamente nuovo, ma che con appena trent’anni di storia alle spalle si è ritagliato uno spazio di mercato importantissimo. Il direttore di Patrimoni PA net prefigura una seconda fase per il FM, in considerazione delle novità che interessano le nuove regole che riguardano imprese e committenti. Riflessioni, queste, che caratterizzeranno sicuramente il prossimo periodo in concomitanza con l’insediamento del nuovo Governo.
Prezioso sotto il profilo tecnico e culturale il contributo di Nicola Di Battista, architetto e docente universitario che ritiene il Facility un settore trainante per la contemporaneità, ribandendo la necessità di percorrere, nella gestione degli spazi urbani, la filosofia della cura della città e del riuso.