Patto della Fabbrica, Confindustria protagonista nei nuovi contratti di lavoro

È stata definita come una vera e propria rivoluzione nelle relazioni tra parti datoriali e sindacali, dando vita ad uno strumento virtuoso per la contrattazione di lavoro: parliamo del «Patto della Fabbrica» che vede protagonista Confindustria con Cgil, Cisl e Uil.

Vediamo di cosa si tratta. Il presupposto del Patto è la volontà di definire un nuovo modello di relazioni industriali più efficace e partecipativo per favorire la trasformazione industriale generata dal percorso di innovazione in atto (il C.d. Industria 4.0), rafforzare la competitività del Paese e rimettere al centro il lavoro.

Tre gli obiettivi principali del documento, sottoscritti dal Presidente Vincenzo Boccia e dai tre segretari dei sindacati confederali lo scorso 9 Marzo: incrementare la competitività delle imprese nel quadro di una crescita sostenibile, favorire un mercato del lavoro più dinamico ed equilibrato e rafforzare il collegamento tra produttività del lavoro e retribuzioni.

Tra gli altri punti chiave dell’intesa, la misurazione della rappresentanza datoriale oltre a quella sindacale per contrastare i contratti «pirata», il conferimento di un maggior valore al Trattamento Economico Complessivo (TEC) nell’ambito contrattazione collettiva, il rafforzamento della governance per il welfare integrativo e la valorizzazione dei percorsi e degli strumenti che coniugano virtuosamente formazione e lavoro, come l’alternanza scuola-lavoro, l’apprendistato, gli Istituti Tecnici Superiori e la formazione continua.

L’accordo rappresenta un punto cardine su cui basare la crescita dell’occupazione, in particolare quella giovanile, e favorire il ricorso alla contrattazione di secondo livello come presupposto per incentivare la partecipazione organizzativa.

L’accordo affida al CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) la ricognizione dei confini della contrattazione di categoria, per evitare controversie o incertezze nell’applicazione delle regole contrattuali, e la verifica della qualità e rappresentatività dei contratti collettivi. Si tratta di compiti strategici, alla luce della proliferazione del numero dei contratti nazionali di categoria negli ultimi anni. L’individuazione dei contratti di riferimento delle varie categorie è un servizio che darà certezza alle imprese ed ai lavoratori.

Non sfuggirà l’enorme importanza che il Patto potrà avere negli ambiti «Labour Intensive» come il Facility e i multiservizi, la cui evoluzione rende necessari strumenti contrattuali efficaci e rispondenti alle esigenze di imprese e lavoratori. Nell’ottica di efficenza, diritti e garanzie per tutti.

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