QUI LONDRA, ANIP presente alla conferenza annuale della Camera di commercio italiana in UK

Nuovo appuntamento con QUI LONDRA – rubrica curata da Claudio Cornini, fondatore della boutique finanziaria londinese Cornhill & Harvest. Una realtà che in partnership con ANIP offre un importante aiuto per lo sviluppo delle nostre imprese.

di Claudio Cornini,  Director Cornhill & Harvest Limited

Nei giorni scorsi si è tenuta a Londra la conferenza annuale della Italian Chamber of Commerce nel Regno Unito. Un appuntamento classico per chi fa affari sulla direttrice UK-Italia, quest’anno alla sua quarantesima edizione. Come sempre, organizzata dall’energetico Leonardo Simonelli Santi, storico presidente della Camera.

Il tema di quest’anno: Innovation and Human Values. Tra gli speakers, oltre al nuovo ambasciatore d’Italia alla Corte di San Giacomo, Giovanni Trombetta, e a Greg Clark, Segretario di Stato britannico for Business, Energy & Industrial Strategy, imprenditori quali Emma Marcegaglia e Gina Miller, e accademici quali Gianmario Verona, Principal of Bocconi University e Sir Anton Muscatelli, Principal of Glasgow University. Presente anche Marcelo Sanchez Sorondo – Chancellor of the Pontifical Academy of the Sciences e della Pontifical Academy of Social Sciences, a sottolineare la dimensione etica dell’innovazione.

Osservando le londinesi regole di Chatham House, che consentono di dire cosa è stato detto ma non chi lo ha detto, il fil rouge della conferenza mi è parso sia stato il bisogno – avvertito anche da parte di operatori dell’economia e dell’impresa – di inquadrare l’innovazione tecnologica nella più ampia evoluzione della società umana.

In particolare la necessità di gestire le ricadute negative e le conseguenze inattese dell’innovazione. “Unintended consequences cannot be undone” si è detto, ricordando che una volta introdotta una novità, non la si può “disfare”. E poi l’esigenza sociale che tutti – non solo il capitale – abbiano la loro parte di ricaduta benefica dalla accresciuta produttività derivante dall’innovazione. “Tassiamo i robot” qualcuno ha detto citando Bill Gates. Personalmente capisco il bisogno che l’innovazione benefici una pluralità di stakeholders ma non sarei d’accordo a tassare proprio il fattore di innovazione – “i robot” – la locomotiva del benessere collettivo. Non posso tassare il motore a scoppio per dare sussidi ai maniscalchi, altrimenti il motore a scoppio non si sviluppa e non crea la ricchezza per sostenere i “perdenti” del progresso.

Le aziende di ANIP-Confindustria sono al crocevia dell’innovazione e dei valori umani.

Proprio perché sono aziende labour-intensive, l’incentivo alla crescita di produttività e’ alto. Ma così e’ l’attenzione alla ricaduta psicologica e occupazionale sulle persone. Tema critico, non esauribile in poche battute, ma che in nessun caso deve essere un fattore di freno all’innovazione tecnica o di processo. Sia che l’innovazione passi dalla chimica dei prodotti, dalla tecnologia di delivery della pulizia o dalla digitalizzazione del processo o dai suoi risvolti informativi per la gestione o per l’informazione al cliente.

Ah! dimenticavo: sindacalmente attento a questi temi per conto dell’Associazione, era presente alla Conferenza anche il vostro presidente, Lorenzo Mattioli. Non credo proprio fosse li’ per caso… (“not a chance”, come diciamo qui).

 

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