“Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dello scorso 17 giugno ( vedi qui ), il decreto ’Sblocca cantieri’ è diventato realtà. Tutto il mondo dei Servizi guarda con attenzione alle novità introdotte ( vedi qui ), valutando in maniera positiva lo snellimento di alcune procedure per la definizione dei requisiti delle imprese e lo stop che ha ricevuto la proposta di estendere il massimo ribasso come unico criterio nella assegnazione delle gare per i servizi. Un risultato che rivendichiamo e sul quale vigileremo attentamente anche per gli effetti che il nuovo decreto produrrà nel comparto, sempre pronti ad interloquire per migliorare, consapevoli che la mobilitazione messa, in campo in fase istruttoria, ha consentito che alcuni principi di base non venissero intaccati“.
Lo dichiara in una nota ANIP-Confindustria, l’Associazione Nazionale imprese di pulizia e servizi integrati.
“Un risultato e un principio che esce rafforzato anche dalla recente pronuncia del Consiglio di Stato che ha rimarcato come gli appalti di servizi ad alta intensità di manodopera devono comunque essere sempre aggiudicati con il criterio del miglior rapporto qualità/prezzo,quand’anche gli stessi abbiano caratteristiche standardizzate. Diminuendo ulteriormente alcune discrezionalità che di fatto spesso venivano indirizzate verso l’aggiudicazione anche per questo tipo di gara con il principio del minor prezzo.
Novità di cui le stazioni appaltanti speriamo possano prenderne definitivamente atto, nonostante constatiamo come lo sblocca-cantieri non intervenga nella riduzione e qualificazione delle stazioni appaltanti.
Riteniamo che alcune scelte legate alla volontà del legislatore di semplificare l’iter per la realizzazione delle opere (da cui il nome) siano condivisibili, ma rileviamo l’imbarazzante superficialità nel non distinguere le opere dai servizi, che richiederebbero ben altre norme e procedure. Fare un’autostrada è diverso che rendere pulito, funzionante e fruibile un aeroporto o uno stadio, ma questo decreto non ne tiene affatto conto.
Crediamo che il lavoro svolto in questi anni per migliorare il Codice non vada sprecato: noi come associazione saremo sempre da pungolo con il nostro diretto contributo, affinché il comparto dei servizi, di primaria importanza per la ricchezza e il progresso del Paese, possa avere la giusta attenzione come avviene nei principali paesi Europei e soprattutto non ne esca ulteriormente penalizzato.
Entrando nel merito del provvedimento, ricordiamo che per quanto attiene le soglie nell’ambito dei servizi,da 40mila euro a 221mila euro, c’è la possibilità dell’affidamento diretto, previa consultazione economica di cinque operatori. Con il criterio esclusivo dell’offerta economicamente più vantaggiosaandranno affidati i contratti di servizi (forniture) di importo pari o superiore a 40mila euro, caratterizzati da notevole contenuto tecnologico e innovativo. Si tratta di misure la cui efficacia andrà misurata, e dobbiamo inoltre ricordare che la sospensione del codice appalti durerà un biennio, periodo, al termine del quale, si riproporranno molti nodi irrisolti da questa riforma a tempo. Crediamo che il lavoro svolto in questi anni per migliorare il Codice non vada sprecato: noi come associazione saremo sempre da pungolo affinché il comparto dei servizi, di primaria importanza per la ricchezza e il progresso del Paese, non ne esca penalizzato”.