di Luciano Stella, MUST & Partners
Innovazione è stata la parola chiave dell’edizione 2019 della Conferenza organizzata da EFCI, l’Associazione europea delle imprese di pulizia e dei servizi integrati, dedicata al futuro del settore.
È opinione diffusa, ma non necessariamente condivisa, che l’industria del cleaning, come la maggioranza delle industrie di servizi, abbia un carattere tendenzialmente conservatore e che qualsiasi cambiamento sia graduale: basti pensare che la piena introduzione della microfibra nel settore ha impiegato circa vent’anni. La digitalizzazione, la robotizzazione nonché la sempre maggior attenzione a problematiche sociali sono il futuro verso cui l’industria del facility si sta gradualmente dirigendo.
La seconda tavola rotonda della Conferenza EFCI è stata infatti interamente dedicata al ruolo dell’innovazione nell’industria ad alta intensità di manodopera. Le priorità aziendali intersettoriali oggi sono la digitalizzazione e l’innovazione sociale, come ha ribadito lo stesso Maxime Cerutti di BusinessEurope, la Confederazione delle imprese europee.
Tra i diversi interventi che si sono susseguiti, Aileen Korfer di Uni Europa, Federazione sindacale europea che rappresenta gli interessi dei lavoratori operanti nel settore dei servizi, ha posto l’accento sulle sfide della digitalizzazione ancora aperte: l’uso diffuso di telefoni e apps e la conseguente gestione degli algoritmi nonché la gestione dei dati.
Una testimonianza sull’attenzione all’innovazione sociale nell’industria dei servizi è venuta da Sergio Verdasco di Ilunion Facilty Services, azienda intenta a favorire l’integrazione lavorativa mantenendo un equilibrio tra obiettivi sociali ed economici e che vede all’attivo 35.800 impiegati di cui il 41% con disabilità.
Qual è l’apporto dell’innovazione digitale al personale e alle imprese? Maggior qualità, efficienza ed un miglior ambiente lavorativo è la risposta di Anna Konigson Koopmans di ESSITY, azienda globale di igiene e salute. L’IoT (Internet of Things) riveste un ruolo fondamentale nel cleaning odierno, connettendo persone, dati e cose e rispondendo alle necessità di un settore non più statico ma orientato verso esigenze specifiche. Ne sono un esempio i dispenser di fazzoletti: perfezionando la tecnologia i risultati ottenuti portano ad una riduzione del 24% di turni del personale, ad un aumento del 30% della soddisfazione dei clienti ed al 99% di dispenser pieni, secondo l’esperienza di ESSITY.
In conclusione, molti spunti interessanti sono stati offerti nel corso del dibattito, moderato da Matteo Mussini di MUST & Partners, in linea con le priorità definite da EFCI per la legislatura europea 2019-2024 al fine di garantire le migliori condizioni per un settore del cleaning e del facility competitivo ed innovativo.