“Con grande piacere annuncio l’adesione della neo nata ANIR (Associazione nazionale imprese della ristorazione collettiva) a CONFINDUSTRIA SERVIZI HCSF (HYGIENE, CLEANING & FACILITY SERVICES, LABOUR SAFETY SOLUTIONS). Un passaggio importante che renderà ancora più forte il progetto federativo dei Servizi Industriali e la voce del comparto nei confronti di un governo che dovrà tener conto delle nostre istanze e specificità se vorrà programmare al meglio la ripartenza”. Lo dichiara in una nota Lorenzo Mattioli, presidente della federazione Confindustria Servizi HCFS che raccoglie da oggi, oltre ad ANIR, ANIP-Confindustria (Associazione Nazionale Imprese di Pulizia e Servizi Integrati, A.N.I.D. (Associazione Nazionale Disinfestazione), ASSOSISTEMA (Associazione Sistema Industriale Integrato di beni e Servizi Tessili e Medici Affini) e UNIFerr (Unione Nazionale Imprese esercenti attività di Pulizia e Servizi Integrati Ferroviari).
Prosegue Mattioli: “Oggi più che mai il settore della ristorazione collettiva necessita di una nuova rappresentanza industriale in grado di dialogare con le istituzioni per farlo riemergere dopo la grave crisi causata dalla pandemia. Annunciando l’ingresso dell’associazione presieduta da Massimiliano Fabbro, espressione di un settore che occupa 800mila addetti con un fatturato annuo di oltre 30 miliardi, ci preme ricordare alle istituzioni come i Servizi (che impiegano in Italia il 70% dei lavoratori) non siano sufficientemente tutelati e valorizzati. In particolare sulle ristorazione collettiva pesano il mancato gettito determinato dalla chiusura delle scuole, così come di molte aziende, per non parlare della riorganizzazione del lavoro che ha diminuito di molte le presenze negli uffici, facendo venir meno l’importantissimo servizio di erogazione dei pasti. E’ ora di aprire una nuova fase di concertazione per far ripartire l’economia, ascoltando chi lavora per la cura e la sicurezza del Paese, chi si occupa di nutrire lavoratori, studenti, degenti, chi sanifica e igienizza i luoghi di lavoro e gli ospedali. Senza interventi decisivi, a partire dall’attuale decreto semplificazioni, l’esercito silenzioso che contribuisce ad innalzare il grado di civiltà e benessere dell’Italia rischia lentamente di essere spazzato via: basti pensare ai 40mila posti di lavoro a rischio se non riapriranno le scuole a settembre”