“L’intesa sul Recovery Fund è certamente una ottima notizia per l’economia italiana: una opportunità irripetibile per curare un Paese fortemente danneggiato dalla pandemia. Si apre, ci auguriamo, una fase di progettualità e di concretezza che stride con molte delle scelte che, purtroppo, vediamo compiere anche in queste ore: penso, ad esempio, alla gara europea indetta per l’acquisto di massimo di 3 milioni di banchi per consentire la riapertura delle scuole a settembre, una procedura dai costi indefiniti che ci sentiamo di contestare per le modalità e la tempistica in cui viene proposta.
Ricordiamo al Commissario Arcuri e al ministro Azzolina che i soldi saranno ben spesi se investiti sulla cura e la sicurezza -in questo caso delle scuole – per arginare la pandemia attraverso la sanificazione e non diversamente, come accaduto nel recente passato, per togliere i servizi di pulizia e igiene dalle scuole attraverso le internalizzazioni creando per giunta disoccupati. Ora si deve aprire un’altra stagione, una fase che dica no agli sprechi ed alle scelte ideologiche che per anni hanno imperversato in molti settori. Ed il pregiudizio verso le imprese dei Servizi ( che occupano il 70% dei lavoratori italiani) ne è purtroppo un esempio”. Lo dichiara in una nota Lorenzo Mattioli, presidente di ANIP-Confindustria (Associazione nazionale imprese di pulizia e servizi integrati)”.