“Evitare confusione sugli strumenti che ci difendono dal contagio: il Covid è ‘materia’ in costante evoluzione, ma resti un caposaldo la sanificazione degli ambienti, da espletare con attenzione e professionalità”. Lo dice Lorenzo Mattioli, presidente di Confindustria Servizi HCFS a margine del dibattito scaturito da un recente articolo comparso sulla rivista Nature. “Come federazione che comprende le imprese di pulizia, igiene e sanificazione – prosegue – non vorremmo che si dimenticasse l’importanza di procedure raccomandate dalla più importanza autorità sanitaria mondiale, l’OMS, e che sino ad oggi ha rappresentato una guida direi universale nell’indicarci i corretti principi per arginare il covid negli ambienti. Pensare che la sanificazione delle superfici sia meno importante della sanificazione delle condotte aerauliche, rischia di indurre ad una regressione rispetto a comportamenti e procedure virtuose diventate di uso comune, prima tra tutte l’igienizzazione delle mani. Come rappresentanti delle imprese del settore riteniamo, oggi ancora di più, che sia necessario creare una cornice di regole e prassi che siano condivise e chiare, per arginare la confusione determinata da lettura parziali del fenomeno covid, le cui varianti tutte da studiare possono presentare comportamenti e modalità di propagazione differenti”. Roma, 10 feb. (LaPresse) – Spiega il professor Alberto Firenze, presidente dell’associazione scientifica Hospital & Clinical Risk Managers (HCRM) e docente di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università degli Studi di Palermo, coautore del manuale per la sanificazione promosso dalla task force Covid di ANIP, Confindustria Servizi HCFS e proprio HCRM.
“Come è noto, la trasmissione del virus SARS-CoV-2 avviene prevalentemente per via diretta, tramite droplets o attraverso l’aerosol ricco in particelle virali. Tuttavia, sebbene supportato prevalentemente da dati sperimentali, non può escludersi la possibilità di un contagio per via indiretta, tramite superfici contaminate. Da ciò nasce l’importanza della sanificazione – spiega Firenze – intesa come il complesso di procedimenti ed operazioni di pulizia e/o disinfezione e mantenimento della buona qualità dell’aria, che non vuole sostituirsi alle altre necessarie misure volte a ridurre il contagio per via diretta, bensì cooperare con esse al fine di aumentare la sicurezza, e questo sicuramente negli ambienti sanitari, ma anche in tutte quelle condizioni che possono esporre i cittadini ad aumentato rischio di contagio. Nello stilare il manuale destinato alle aziende che eseguono tali procedure, o che se ne servono, abbiamo prima di tutto indicato che le procedure di disinfezione ambientale nei confronti di SARSCoV-2 devono essere eseguite in modo coerente e corretto, come evidenziato dalle evidenze scientifiche e raccomandato dall’OMS. A tal proposito occorre sottolineare che la sanificazione va condotta tenendo conto che ogni ambiente ha un suo standard ottimale che è funzione della destinazione d’uso dell’ambiente stesso e dei flussi circostanti”