«ll dl sostegni bis rappresenta un primo passo verso una riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori che dovrà tenere presente anche il ruolo svolto dal comparto dei Servizi nel nostro Paese. Se da un lato esprimiamo soddisfazione per alcune misure, come la decontribuzione per i settori di turismo e commercio in cui i servizi sono un importante pilastro, dall’altro ci aspettiamo un ulteriore passo avanti sul tema delle politiche attive del lavoro in grado di mitigare gli effetti dello sblocco dei licenziamenti, per ora solo rinviato. Pensiamo che il Governo debba valutare misure più incisive per la riqualificazione professionale che interesserà quei lavoratori che, per effetto dello smart working ‘strutturale’ nella PA ed in ambito privato, non saranno più impegnati in quei servizi destinati a ridursi in via definitiva per la minore presenza di dipendenti nei luoghi di lavoro. Chiediamo un confronto al ministro Orlando per ribadire come le nostre imprese abbiano una valenza economica e sociale strategica: valorizzarle significa offrire un’alternativa non assistenziale al reddito di cittadinanza.
Segnaliamo come positivo il permanere del credito d’imposta per la sanificazione, procedura su cui non si può abbassare la guardia soprattutto nel momento delicato della riapertura del Paese. Che deve avvenire nella massima sicurezza e rispetto delle misure anticovid».
Lo dichiara Lorenzo Mattioli, presidente di Confindustria Servizi HCFS, federazione confindustriale che raccoglie imprese del facility, pulizie e sanificazione, lavanderie industriali e dispositivi di protezione individuale e ristorazione collettiva. La federazione rappresenta 57.400 imprese e 657.000 addetti per un fatturato, in era precovid, di oltre 28 miliardi di euro.