«Le imprese dei servizi chiedono al governo Draghi e al ministro Orlando una maggiore concertazione con le imprese. Non si tratta di una rivendicazione di settore, perché in gioco ci sono migliaia di posti di lavoro e imprese che, non potendo programmare la propria ristrutturazione con tempi e modalità certe, saranno costrette a gestire esuberi nella più totale incertezza. L’ingorgo di decreti governativi che in questi giorni si sta verificando è grave perché coglie il Paese nel momento più cruciale, quello della ripartenza. La nostra richiesta al Governo è quella di evitare passi falsi e procedere a tappe prefissate, come per la campagna vaccinale. Siamo preoccupati, e vorremmo dire a Draghi ed Orlando che i Servizi possono essere un comparto chiave, un bacino occupazionale forte e non un settore che si svuoterà per effetto di politiche o scelte penalizzanti come quelle che si profilano sul codice appalti, orientate al massimo ribasso e ad una vera e propria deregulation». Lo dichiara Lorenzo Mattioli, presidente di Confindustria Servizi HCFS, federazione confindustriale che raccoglie imprese del facility, pulizie e sanificazione, lavanderie industriali e dispositivi di protezione individuale e ristorazione collettiva, un mercato di 57.400 imprese e 657.000 addetti per un fatturato, in era pre- covid, di oltre 28 miliardi di euro.