Molto attesa oltre che ricca di contenuti l’assemblea annuale di Confindustria celebrata lo scorso 23 maggio a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica. ANIP-Confindustria, come parte integrante del sistema associativo, non è mancata all’appuntamento attraverso la delegazione guidata dal suo presidente Lorenzo Mattioli. Partecipazione tesa a testimoniare la vicinanza al numero uno di via dell’Astronomia Vincenzo Boccia, sia per rappresentare ancora una volta l’importanza dei servizi integrati e del Facility per la tenuta e la crescita del nostro Paese. Dopo l’assemblea di Roma, che segue l’Assise Generali di Verona, parte una nuova sfida per il sistema e per l’Italia, con le aziende a fungere sempre più da stimolo per i decisori istituzionali. Da Boccia sono arrivati messaggi chiari e condivisibili: lavoro ed Europa saranno le bussole da cui Confindustria non potrà prescindere, senza dimenticare che occorre mettere in campo, da parte del governo che verrà, politiche sostenibili e che possano facilitare anche l’approvvigionamento di liquidità per le aziende, motore di un Paese che rischia seriamente di subire una enorme battuta d’arresto. «Cambiare senza distruggere», ha detto il leader di Confindustria, chiedendo nella sua relazione di puntare sulla questione industriale come ‘vera questione nazionale’, poi su lavoro, Europa, e di non fare passi indietro su riforme e infrastrutture. Per Boccia, l’Italia «deve far sentire la sua voce a Bruxelles» e difendere gli interessi propri, ma per farlo «diciamo forte e chiaro che c’è un aspetto sul quale non arretriamo e rivendichiamo una posizione di parte: si tratta dell’Europa». Dunque, l’Italia «deve sentirsi a pieno titolo parte del gruppo di testa di questa Europa, che va cambiata, sì, ma dal di dentro». Centrale anche il tema delle risorse per le aziende, con la proposta di una ricetta concreta: «Bisogna favorire l’afflusso di liquidità verso le imprese per consentire loro di investire, innovare, crescere. Per questo occorre che la raccolta di risparmio privato che si sta realizzando attraverso i Pir», i Piani individuali di risparmio, «vada verso le medie imprese italiane».
Boccia chiede di non fare dietrofront su «scelte strategiche» e chiede di andare avanti sulla Tav e di non chiudere l’Ilva. Ma anche di porre «meno enfasi sulle pensioni e più sul lavoro, che acquista una centralità assoluta». Secondo Vincenzo Boccia, poi, il reddito, è meglio se lo si guadagna: «Il lavoro abbassa il bisogno di garantire chi un reddito non riesce a procurarselo».