Molti spunti di riflessione arrivano per l’Industria dei servizi dalla lettura della relazione sull’attività annuale dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. (Leggi qui il rapporto completo)
Il primo da dato da evidenziare riguarda innanzitutto l’andamento e il valore del mercato: Il settore dei servizi (pari a circa 59,3 miliardi di euro) fa registrare nel 2017 un aumento del 26,2% rispetto al precedente anno, raggiungendo quasi il massimo delle serie storica avutosi nell’anno 2015 e pari a circa 59,4 miliardi di euro. Un segnale di uscita dalla stasi generale, nel 2016, dalle incertezze sull’applicazione del nuovo codice.
Dal rapporto emerge come per il 2017 – analogamente al passato – i servizi per cui si spende di più sono quelli relativi ai rifiuti urbani, assistenza sociale, trasporto terrestre, consulenza ICT, pulizia, mensa e ristorazione.
L’impennata del 2017 si è registrata anche in ordine alle classi di importo: le procedure di affidamento superiori a 25milioni di euro sono aumentate, rispetto all’anno precedente, del 26,2% nella categoria ‘lavori’, per fare un confronto, la medesima categoria di importi affidati crolla del 6%) mentre tra i 5 e i 25 milioni si registra un aumento del 32%.
Altro passaggio sottolineato dall’Autorità è stato quello sulla standardizzazione del materiale di gara. Scrive l’ANAC: «Con specifico riguardo, poi, al Bando-tipo per i servizi di pulizia, si è inteso fornire un valido ausilio alle stazioni appaltanti, per ovviare al fenomeno delle proroghe, ancorché previste per legge dal decreto-legge 7 aprile 2014, n. 58, convertito dalla legge 5 giugno 2014, n. 87, recante: “Misure urgenti per garantire il regolare svolgimento del servizio scolastico”, particolarmente diffuso in tale ambito dell’amministrazione statale e già oggetto di segnalazione da parte dell’ANAC al Governo e al Parlamento (cfr. Delibera n. 376 del 2 marzo 2016). Il risultato che ne è conseguito è stato quello di avere realizzato due strumenti di rilevante semplificazione dell’attività delle stazioni appaltanti nella predisposizione dei disciplinari di gara per l’approvvigionamento dei servizi in generale e dei servizi di pulizia in particolare. La semplificazione è stata rivolta, da un lato, a vantaggio delle pubbliche amministrazioni, cui è stato fornito uno strumento agevolmente declinabile a seconda delle esigenze del caso, che sui più controversi aspetti interpretativi della norma primaria ha assunto una posizione univoca e chiara, dall’altro, nel rispetto del divieto di gold plating, si è tradotta nel più ampio alleggerimento degli adempimenti posti a carico degli operatori economici per la partecipazione alla gara».