Sulle recenti disposizioni del Governo di chiusura delle scuole italiane dovute al contenimento dell’emergenza Coronavirus, Lorenzo Mattioli, Presidente di ANIP-Confindustria (Associazione nazionale imprese di pulizia e servizi integrati di Confindustria), dichiara: “La chiusura degli istituti scolastici conferma quanto andiamo dicendo da giorni, ossia che la scelta di ridurre il personale in un momento di emergenza nazionale si è rivelata a dir poco improvvida se non del tutto scellerata perché non ne garantisce la pulizia e l’igiene. Da tempo spieghiamo al Paese ed alle Istituzioni che l’internalizzazione dei servizi, con lo stop degli appalti di pulizia nelle scuole, è un principio sbagliato. E’ folle intervenire in questo modo sulle imprese e sui lavoratori del settore delle pulizie e della sanificazione. In questo momento occorreva, con maggiore senso di responsabilità, rimandare l’entrata in vigore di questo dispositivo legislativo a fine ciclo scolastico. Sarebbe stata una scelta saggia accompagnare con gradualità Governo, imprese, sindacati e lavoratori in questo cambiamento, ancorchè drastico ed anacronistico. Aggiunge Mattioli -vedere oggi chiudere tutte le scuole d’Italia, anche al di fuori delle zone rosse contagiate dal coronavirus, ci sembra un’azione volta a mascherare la grave lacuna che si è venuta a creare con il taglio di personale che, ricordiamo, è stato ridotto di un terzo, visto che degli oltre 11mila internalizzati ci risulta che meno della metà abbiano preso servizio. il risultato è che le scuole, oggi, sono poco sicure sotto il profilo igienico sanitario. Ma le aziende non si fermano alla denuncia: vogliamo essere utili al Paese e renderci disponibili ad una grande azione di sanificazione e pulizia delle sedi scolastiche, che potrebbe essere effettuata proprio in questo periodo di stop delle attività didattiche. Siamo le aziende che in Italia già si occupano di rendere salubri tutti gli ambienti pubblici e moltissimi ambienti privati, daremo il nostro contributo con la proposta di un piano straordinario perchè l’Italia capisca di essere in buone mani grazie alla nostra esperienza professionale ed al know how acquisito nel corso degli ultimi 20 anni”.