“Il decreto ‘Cura Italia’ appena varato dal Governo sancisce in maniera chiara l’importanza delle operazioni di sanificazione, pulizia e igiene che le nostre imprese già garantiscono al Paese.
La misura del credito d’imposta per le realtà che vogliono rendere più sicuri i luoghi di lavoro attraverso la sanificazione è un incentivo che può essere certamente migliorato aumentando gli importi.” Lo dichiara in una nota Lorenzo Mattioli, presidente di ANIP-Confindustria (Associazione nazionale imprese di Pulizia e servizi integrati di Confindustria.
“E se le nostre imprese sono così importanti in questa fase – dice Mattioli – occorre che un comparto da oltre 500mila lavoratori sia messo in condizioni di operare in sicurezza. I nostri addetti stanno operando in condizioni pessime: il tempo non è una variabile secondaria in questi casi, bisogna fare presto a fornire i dispositivi di protezione individuale come accade per il personale sanitario.
E’ in corso la più grande campagna di sanificazione della storia: da un lato si devono continuare a fornire i servizi per l’igiene e la pulizia degli ambienti e delle strutture sanitarie in primis, dall’altro il fermo di molte attività sta facendo venire meno importanti fette di mercato proprio al comparto dei Servizi. Una situazione insostenibile: quanto disposto dal decreto non recepisce la particolarità di un settore dove l’80% del costo del lavoro è costituito da prestazione d’opera, quindi da addetti e lavoratori. A differenza di altri non abbiamo la possibilità di scegliere se fermarci o meno.
Ci sembra inoltre irresponsabile e in contraddizione, non permettere che la sanificazione delle scuole possa essere effettuata da personale specializzato, continuare a percorrere la strada che i bidelli vecchi e nuovi siano in grado di farlo è una strada sbagliata le cui conseguenze saranno sotto gli occhi di tutti, lo diciamo da mesi. Vengono stanzianti fondi per l’acquisto di prodotti, ma continuerà a mancare il personale che possa assicurare un servizio professionale”.