“Da oggi le imprese possono comunicare all’agenzia della Entrate le spese sostenute per la sanificazione e l’acquisto di dispositivi di protezione individuale, ma senza avere alcuna certezza sull’ammontare del tax credit che verrà calcolato dall’agenzia in ragione delle risorse disponibili. La stagione dei bonus, partita nel caos, rischia di vedere concesse alle imprese solo briciole rispetto al reale fabbisogno, ovvero una piccolissima percentuale di quanto effettivamente speso per sanificare”.
E’ il commento di Lorenzo Mattioli, presidente di ANIP-Confindustria, associazione nazionale imprese di pulizia e servizi integrati di Confindustria.
“Scongiurato il click day, oggi ci troviamo di fronte ad un iter ancora più insicuro, che non incentiva, anzi scoraggia, le quanto mai necessarie operazioni di pulizia, igiene e sanificazione degli ambienti. Riteniamo che il governo sia in grave ritardo nel programmare la ripartenza, in ragione soprattutto di una possibile recrudescenza del virus. Ipotesi che, ci pare, nessuno possa escludere in maniera certa. Oltre a chiedere di aumentare le risorse del credito d’imposta – dice Mattioli – proponiamo una maggiore attenzione verso la sanificazione, e che sia affidata a soggetti titolati e con i requisiti di legge richiesti per evitare un pericoloso fai da te. Oggi passa il mes-saggio inquietante che si possa soprassedere sulla salubrità degli ambienti per la sicurezza di cittadini e lavoratori, noi invece chiediamo che sia obbligatoria nei luoghi pubblici e di lavoro maggiormente a rischio per l’esposizione al virus, nei luoghi sensibili delle zone maggiormente colpite dal Covid, e non solo là dove si è manifestato un contagio.