Di seguito l’articolo comparso sul quotidiano Libero lo scorso 27 ottobre che racconta il nuovo corso di Rekeep con l’iscrizione ad ANIP-Confindustria. L’articolo porta la firma di Francesco Specchia.
Rekeep passa a Confindustria
Può accadere, in tempo di Covid e di un’economia in odore di catastrofe, che uno dei colossi delle coop rosse, salti dall’altra parte della barricata e si metta dalla parte del nemico. Confindustria. Il nemico peggiore. E’ emblematica la storia di Rekeep, il gigante bolognese nei settori pulizie, gestione energia, manutenzione, roba da oltre un miliardo di fatturato: i famosi “servizi” da 16,4 milioni di addetti e il 70% dei lavoratori del paese. Rekeep ha idee moderne, è un organismo produttivo in continua evoluzione. Si scontra, all’estremo, col paese reale; e, dall’interno della Lega Coop, con le incrostazioni sindacali che non vogliono cambiare lo spirito dei contratti adeguandoli ai tempi (“è un vecchio modello che inibisce qualsiasi apporto di capitale di rischio”, dice); oltre che con le impuntature ideologiche che non intendono minimamente toccare la vecchia “legge sulla cooperazione”. Il conflitto che segue è talmente feroce che Claudio Levorato, presidente della holding dei multiservizi che controlla Rekeep trancia di brutto il cordone ombelicale, diventa per un po’ di tempo apolide industriale e poi fa la svolta. Aderisce ufficialmente ad Anip-Confindustria (Associazione nazionale imprese di pulizia e servizi integrati) e contestualmente a Confindustria Servizi Hcfs, la federazione confindustriale che riunisce le più importanti imprese nel mondo dei servizi in Italia presieduta da Lorenzo Mattioli. “L’occupazione nei servizi è quella prevalente in Italia” spiega Levorato “mentre i contratti collettivi sono figli di quella che definirei la ‘logica dell’officina’. Intendo dire che vanno resi più moderni, più flessibili per andare incontro alle mutate esigenze sociali….”. A questo punto interviene Mattioli. Che, consapevole del fatto che strappare il primo operatore dei servizi ai “comunisti” e schierarlo con gli industriali sarebbe un colpaccio, tesse la tela della rivoluzione. Dal canto suo Levorato si lascia blandire. L’imprenditore, classe ’49, è uno che e ha in curriculum un impiego da operaio tipografo e da funzionario presso la Lega Nazionale Cooperative e Mutue: ne ha viste di ogni. E già prima di prendere le redini di quella che era una piccola cooperativa di servizi per renderla in 15 anni la Fiat del Facility, era convinto che sono gli uomini a doversi adeguare agli scenari storici in continuo movimento, e non il contrario. Sicché cambia, doverosamente, casacca. “Annoverare Rekeep tra le nostre associate è un onore” commenta Mattioli, evocando “una legge che tuteli e valorizzi i servizi, un codice degli appalti meno ‘lavori-centrico’”. E convinto, probabilmente, che questo sia solo l’inizio…
Francesco Specchia