Codice appalti e mondo dei servizi: questi i temi affrontati nel durante la presentazione del libro di Michele Corradino «L’Italia immobile. Appalti, burocrazia, corruzione. I rimedi per ripartire», edito da Chiarelettere
All’evento promosso da LiFE e Confindustria Servizi HCFS in partnership con Barents, hanno partecipato oltre all’autore Michele Corradino, presidente della III sezione del Consiglio di Stato ed ex commissario dell’Anticorruzione, il presidente di Confindustria Servizi HCFS Lorenzo Mattioli, Francesco Anglani (avvocato, segretario generale associazione Antitrust italiana, partner BonelliErede), i vicepresidenti di Confindustria Servizi HCFS Pietro Auletta (Uniferr), Marco Benedetti (Anid), Marco Marchetti (Assosistema) e Massimiliano Fabbro (Anir). Ha moderato l’evento (qui il video integrale) Monica Giandotti ( Rai-Unomattina).
Una occasione per riflettere sulla necesità di migliorare il codice anche in funzione di una sempre più elevata qualità dei servizi, e non solo delle opera pubbliche, quasi sempre preminenti nelle intenzioni del legislatore.
Gli appalti, in epoca pre-pandemica, hanno raggiunto un valore complessivo di 170miliardi, pari a quanto arriverà in Italia con le risorse legate ai progetti del Pnrr, e questo dato, accompagnato dal valore elevato rappresentato dai servizi, fa compredere la necessità di ascoltare un comparto che – si è capito durante il Covid – è di vitale importanza per il Paese.
«Gli appalti – ha detto Corradino – ci riguardano tutti da vicino, perchè toccano la vita di tutti noi. Serve un controllo sociale diffuso: i cittadini devono essere protagonisti nel monitoraggio se vogliamo servizi e appalti migliori». Il Paese deve fare un salto soprattutto in tema di innovazione: «Un terzo degli appalti in Italia non è digitalizzato – ricorda Corradino, già commissario Anac- fatto ancora con carta e penna, e questo vuole dire che il controllo sulle procedure è necessariamente invasivo. La digitalizzazione completa degli appalti è un obietivo del Pnrr, e va accompagnata da alcuni correttivi: non bisogna vessare le pubbliche amministrazioni e le imprese dall’invio di dati e documenti, procedura costosa che va centralizzata. Serve inoltre che imprese e PA sviluppino insieme una nuova cultura per innovare i contratti».
Ha detto Lorenzo Mattioli: «Servono regole, occorre un codice degli appalti snello e comprensibile ispirato alle direttive comunitarie. I servizi puntino sull’accountability, ovvero sulla possibilità di far valutare i servizi direttamente ai cittadini, e questo aspetto è ben presente nel libro scritto da Michele Corradino.
Si parla di ‘modello Genova’, di accantonare il codice appalti: questo non è il nostro modello. Servono regole, serve un codice degli appalti, ma snello e comprensibile. Bisogna ripredere il principio originario del codice, ispirato alla dirttiva comunitaria, che dice che non vanno più consentite gare al massimo ribasso per i servizi.
Oltre a questo dobbiamo combattere un altro fattore, io lo chiamo ‘il partito delle proroghe’; assistiamo ad appalti di servizi che vanno avanti da oltre dieci anni magari con la stessa ditta, sulla base di una offerta ormai fuori mercato».
A portare il suo prezioso contributo anche Francesco Anglani (segretario generale Associazione Antitrust italiana, partner BonelliErede): «Apprendiamo dal saggio di Corradino che le proroghe rappresentano il 200% della durata iniziale di un appalto. Questa è una grave anomalia nel sistema, insieme ai bandi scritti male».
I vicepresenti della federazione hanno commentato i contenuti del libro ( molto sentito il tema della qualificazione delle stazioni appaltanti) e affrontato i temi delle associazazioni di provenienza.
Marco Benedetti ( vice presidente Confidustria Servizi HCFS-Anid): «Durante la pandemia abbiamo dovuto combattere per dare voce alle nostre capacità professionali e combattere gli operatori improvvisati. Anche le amministrazioni si sono gettate in attività sconsiderate. Ricordiamo come hanno iniziato ad inondare il territorio di ipoclorito di sodio, senza che nessuno avesse chiesto un consiglio sull’efficacia di quella procedura ai fini del contrasto al Covid».
Massimiliano Fabbro (vice presidente Confidustria Servizi HCFS-Anir): «Fa bene parlare di appalti pubblici, che per la ristorazione collettiva rappresentano il 70% del mercato. Parlare di appalti come ha fatto Michele Corradino nel suo libro serve sicuramente a formare la sensibilità dei managaer di domani».
Marco Marchetti (vice presidente Confidustria Servizi HCFS-Assosistema), ha puntato sulla spending review che ha colpito negli anni quasi esclusivamente i servizi, e rilevato tra i temi di maggior impatto, quello della legalità: «La corruzione esiste e si annida nella incompetenza delle stazioni appaltanti, dobbiamo contrastarla».
Pietro Auletta(vice presidente Confidustria Servizi HCFS- Uniferr): «Questo ultimo anno ha sancito l’importanza dei servizi, e per farli funzionare bene occorrono norme adeguate. Spesso, quando si parla di appalti, si oscilla tra deregulation e il commissariamento. Nei servizi non serve né l’uno né l’altro, ci vogliono buoni appalti e scritti bene».